La riforma apportata dal Piano Transizione prevede un vero e proprio riassetto delle agevolazioni fiscali riprogrammate su base pluriennale.
La nuova politica industriale del Paese, che rinnova gli incentivi e le agevolazioni fiscali per le imprese che investono in innovazione.
Il Piano Nazionale Transizione 4.0, evoluzione del programma Industria 4.0, intende potenziare la ricerca di base e applicata, favorire il trasferimento tecnologico, promuovere la trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento in beni immateriali, attraverso crediti di imposta per:
- Beni strumentali materiali e immateriali
- Beni strumentali materiali e immateriali 4.0
- Ricerca e sviluppo
- Innovazione tecnologica, green e digitale
- Design e ideazione estetica
- Formazione 4.0
L’Italia va verso una “nuova politica industriale 4.0, più inclusiva e attenta alla sostenibilità"
I fondi hanno come obiettivo il rafforzamento dell’innovazione tecnologica e digitale del sistema industriale ed imprenditoriale italiano, come affermato dal Ministro Patuanelli nella presentazione del piano.
Un piano investimenti che ha una durata di 2 anni (anche se le misure previste si applicano agli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020), 2021 e 2023, con consegna dei beni massimo fino al giugno 2023. Le percentuali di aliquota di credito d’imposta variano a seconda del tipo di investimento che l’impresa effettua.
Cosa rientra nel Piano Transizione 4.0
La riforma apportata dal Piano Transizione prevede un vero e proprio riassetto delle agevolazioni fiscali riprogrammate su base pluriennale. Di seguito le principali azioni previste.
1. CREDITO D’IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI
L’agevolazione è destinata a quelle aziende che fanno investimenti acquistando nuovi beni strumentali, materiali e immateriali, che servono per la trasformazione tecnologica e digitale dei processi di produzione e sono destinati a strutture produttive site nel territorio italiano. L’incentivo prevede diverse aliquote di credito connesse alla tipologia del bene oggetto dell’investimento; questa misura ha sostituito il superammortamento e iperammortamento.
2. CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN RICERCA, SVILUPPO, INNOVAZIONE E DESIGN
L’agevolazione è destinata a quelle imprese che investono in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per essere sempre più competitive nel mercato e supportare i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Include anche la transizione ecologica, l’innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative che stimolano la competitività delle imprese; questo incentivo è andato a sostituire il vecchio credito d’imposta per lo sviluppo e la ricerca.
3. CREDITO D’IMPOSTA PER FORMAZIONE 4.0
L’agevolazione è destinata alle aziende che investono nella formazione del personale per quelle materie che hanno come oggetto le tecnologie volte alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Per questo incentivo il Piano Transizione è intervenuto per la proroga estendendo la misura fino all’anno 2022 e ha incluso ulteriori tipologie di spesa agevolabile.
La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067) ha rafforzato e prorogato gli incentivi fiscali Transizione 4.0. In particolare:
- ha esteso fino al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, aumentandone le aliquote e allargando le tipologie di spese ammissibili;
- ha esteso fino al 31 dicembre 2022 il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologia 4.0 e in altre attività innovative, aumentandone le percentuali;
- ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta formazione 4.0.
Tutti questi ampliamenti e rafforzamenti degli incentivi fiscali Transizione 4.0 fanno parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio della competitività delle aziende italiane, della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale.